19 apr 2015

CONT EL COEUR IN MAN

Ragazzi, ma che bella l'Italia! Ma che bella nazione! Accogliente, generosa, pronta a dare una mano ai disperati, ai reietti di tutto il mondo, a quelli che chiedono aiuto. A Milano, dato che siamo in tema di Expò, direbbero  "cont el coeur in man". E  questa qualità nazionale, ovviamente, è nota a tutto il resto del mondo. Anche nei più remoti angolini del pianete ormai si dice apertamente "Italy is good" e serpeggia il latente desiderio di trasferirsi qui da noi. E siamo felici quando questo desiderio si trasforma in una precisa volontà.

E il governo? Beh, debbo dirlo francamente: mai come in questo frangente le iniziative governative rispecchiano fedelmente i desideri dei cittadini. 

Con il plauso generale accogliamo munificamente le popolazioni Rom, altrimenti definite "nomadi", cercando di trattenerle definitivamente sul suolo patrio. Chiudiamo un occhio sulle potenti auto, solitamente grosse mercedes o impegnativi fuori strada, di cui dispongono e ci affanniamo a cercare loro dignitose sistemazioni abitative. Non badiamo a spese e, per far fronte all'emergenza, requisiamo prestigiosi alberghi, caserme, scuole, abitazioni private e costruiamo villaggi prefabbricati dotati di ogni comfort. 

Ma tutto ciò non ci soddisfa appieno. Occorre fare di più. E così i comuni, nella fattispecie noi cittadini, si fanno felicemente carico di provvedere al pagamento delle loro utenze domestiche come acqua, gas, luce, smaltimento rifiuti, eccetera. Ben contenti offriamo assistenza sanitaria (ovviamente senza il ticket), scuole e istruzione per i minori. Nel mentre  le organizzazioni umanitarie si affannano a cercare per loro vestiario e ad allestire mense gratuite. E questo entusiasticamente facciamo non solo per i Rom ma anche per tutti quei cittadini dell'Est che si precipitano da noi, l'ormai arcinoto "paese di bengodi", in qualità di profughi. 

Bello eh? Ci sentiamo più leggeri, in grazia di Dio. E magari abbiamo riscattato un qualche latente senso di colpa che ci trascinavamo dietro dal passato e forse anche dal presente.

E che dire di ciò che succede nel terzo continente? La voce corre e ("vox populi vox dei") intere popolazioni, mezza Africa, è in marcia con ogni mezzo per arrivare in italia. Attraversano nazioni, deserti e infine il mediterraneo per sbarcare sull'avamposto lampedusano, sui lidi siciliani, calabresi e pugliesi.  

Ma anche qui il nostro innato altruismo e l'intimo convincimento di cercare di dare il  più possibile sollievo ai sofferenti, agli esclusi ha il sopravvento su ogni qualsiasi altra considerazione. A tal proposito ci distinguiamo per efficienza operativa e  rapidità nell'azione. Basta un chiamata via cellulare da un qualsiasi decrepito barcone in difficoltà davanti alla Libia ed ecco che accorriamo come un sol uomo con i potenti mezzi della  marina militare  e della guardia costiera. E, complimentandoci a vicenda, portiamo tutti sani e salvi nei nostri porti, nei centri di accoglienza nel frattempo allestiti. 

Ma oltre che efficienti siamo anche buoni. Talmente buoni, e questo è un punto d'orgoglio nazionale, che, nel malaugurato caso i noti mercanti di carne umana libici ci sparassero addosso o tentassero di impadronirsi dei nostri pescherecci, non faremmo assolutamente niente. Sorrideremmo (si sa, sono incidenti che capitano) e, dato che siamo nella culla del cristianesimo..... "porgeremmo l'altra guancia".  

Che dire, siamo proprio bravi. Siamo talmente bravi che  l'EU, l'ONU, si proprio loro, queste leggendarie organizzazioni, ci hanno dato carta bianca e rifiutano (bontà loro) di intervenire a qualsiasi titolo. Che meraviglia. Siamo solo noi i depositari di questa gravosa ma onorevole responsabilità. Si, proprio così, uomini, mezzi e ovviamente costi  sono tutti nostri. Insomma c'è da essere orgogliosi: un piccolo paese, un grande compito.

Ah, a proposito di Europa, dimenticavo dirvi che altissima è la considerazione offertaci dagli altri paesi europei a noi legati da solidi  trattati politici, economici e militari. Infatti, nel caso qualche disperato fortunosamente  sbarcato nel nostro sud avesse avuto l'ardire di raggiungere altri paesi  europei sarebbe immediatamente respinto e rimandato in Italia.  Che volete, è più che giusto, c'è di mezzo il trattato di Dublino. Ci sono di mezzo i cosiddetti respingimenti intereuropei. 

Comunque ragazzi, tranquilli. Finchè ci siamo noi, mugugno a parte, va tutto bene. Purchè la situazione, come da ultime preoccupanti notizie, non prenda una.....brutta piega.

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