20 ott 2015

LA CHIAMEREMO TANGENTOCRAZIA

Vergogna, gridano i cittadini  e nessuno li ascolta.  Vergogna, e la parola  non viene nemmeno presa in considerazione. I potenti fanno orecchie da mercante e nulla scalfisce le loro convinzioni. Continuano, nella granitica certezza del "tanto facciamo quello che ci pare".  Non si sentono italiani anche se, purtroppo, lo sono. Non ascoltano  le indicazioni provenienti  della gente che rappresentano.  Sono sordi e ciechi. Alieni che si ritrovano a vivere in un contesto sociale estraneo. 

La politica dovrebbe essere al servizio del cittadino. Ma non è così. E' diventata un'attività auto referente che non si interessa più di regolare gli aspetti della vita e del benessere delle persone. Si occupa di tutelare il proprio apparato partitocratico, di garantire gli interessi dei suoi esponenti, di salvaguardare la casta dalle manifestazioni del pubblico disdegno.

La gestione dell'immigrazione illegale è un esempio di questo tipo di politica. Contrariamente a quanto pensa la gente il governo continua ad ammassare clandestini nei già tartassati comuni italiani, considerati  contenitori  senza fondo (e senza fondi) di rifugiati. E non certo nell'interesse dei cittadini che vedono calpestati i propri diritti ma nell'interesse della casta decisa (mafia capitale insegna) a mettere le mani sui finanziamenti europei e sul business che rappresenta questo mercato degli schiavi . 

Altro esempio  è la TAV Torino Lione. Un'opera faraonica di nessuna utilità e di costi altissimi. Un'opera che gli abitanti non hanno mai voluto e che hanno contrastato con ogni mezzo. Un'opera che i migliori esperti mondiali hanno giudicato un a follia e tra l'altro altamente nociva per l'ambiente. Un'opera  senza vantaggi pratici ma dietro la quale si intravede un vorticoso giro di tangenti. Tangenti, interessi privati più o meno leciti: i veri ispiratori del progetto.

Si potrebbe proseguire a lungo con esempi simili. Una cosa però va detta. Questo è un sistema di governo che con la democrazia ha poco a che fare. L'imposizione autocratica di iniziative che coinvolgono tutti ma nelle quali i "tutti" non possono metterci bocca di per se non può reggere. La rappresentazione plastica di questa situazione si vede nello stesso parlamento della repubblica. Lì il governo della nazione, espressione della maggioranza, fa ciò che vuole  senza che l'opposizione possa minimamente influire. E meno male che amiamo definirci una democrazia avanzata. Forse dobbiamo ripensarci sopra e scegliere un nome più rispondente alla realtà. Mi viene un'idea. E se provassimo a chiamarla tangentocrazia?