28 feb 2015

TANA LIBERATUTTI

Viva l'Italia.....L'Italia s'è desta (era ora)..... Siam pronti alla morte (si fa per dire) ....parapà, parapà, parapapparapà.....(squilli di tromba) zum zum zum.....(rullo di tamburi) e l'Italia si mette finalmente quel cazzo di elmo di Scipio (si dice che sia una roba pesantissima)  sulla testa. 

Il passa parola corre di bocca in bocca,  fiumi di cittadini si riversano nelle strade, nelle piazze e folle osannanti invadono i luoghi simbolo della repubblica. Lo stesso presidente si affaccia con un pallido sorriso (il massimo che gli consenta la sua mobilità facciale) da una finestra del Quirinale e, credendosi il  Papa, benedice le folle con gesto ieratico. I corazzieri a cavallo sono scesi da cavallo e, buttate sciabole e corazze alle ortiche, giocano come bambini nei cortili del palazzo presidenziale.

In parlamento tra deputati e senatori corrono, in barba alla crisi,  fiumi di champagne. Ogni remora è caduta, tra governo e opposizione si instaurano innaturali rapporti di eterna amicizia. Autorevoli personaggi sempre presenti nell'emiciclo ci raccontano di un Vendola che abbraccia entusiasticamente la Santanchè (senza troppa resistenza da parte di quest'ultima) e di una Rosy Bindi che accenna qualche passo di samba brasiliano circondata da estemporanei estimatori che scandiscono il tempo.

E com'è naturale in certe circostanze l'intera Piazza San Pietro è colma come un uovo. Il Papa, dimentico di ogni precauzione,  corre da un lato all'altro baciando e abbracciando tutti i bambini che riesce ad agguantare: "cari sorele, cari frateli.....buonciorno....." . Tutte le città, anzi l'intero paese, è in festa. Da ogni finestra pende un drappo tricolore e chi ne è sprovvisto espone orgogliosamente combinazioni di biancheria intima unisex (anche usata) tipo slippino rigorosamente rosso, canottiera bianca candida e reggiseno similverde.

Italiani giù dalle brande! Italiani, rompete le righe! Italiani il grande momento è arrivato! E, dato che l'Italia è un paese con ottomila chilometri di coste e con un gran numero di porti, tutti i natanti  all'ormeggio fanno risuonare nell'aria le loro sirene e - vi dirò di più - anche le nostre navi in navigazione,  piccole o grandi che siano, non importa se militari o civili,  contagiate dall'euforia collettiva hanno issato il gran pavese. Bello spettacolo eh?

E' colpa loro. E' tutta colpa loro. Televisioni, radio, giornali, social, talk show, internet, da giorni ci stanno martellando con messaggi in chiaro e con messaggi subliminali su un solo argomento: la crisi è finita o quantomeno sta per finire.  Un futuro radioso ci aspetta, la disoccupazione di massa sparirà, i consumi interni riprenderanno, la deflazione si sta risolvendo e i prezzi (perlomeno questo ce lo potevano risparmiare!) piano piano aumenteranno, soprattutto per i beni di prima necessità.

Bene, adesso lo scherzo è finito ma, in tutta sincerità,  fatemi annotare qualche osservazione in proposito. Altre volte ci hanno provato, altre volte hanno cercato di farci credere quello che non c'è. Questa volta si sono impegnati alla grande. Questa volta forse ci sono riusciti e la grande illusione sembra essersi impadronita della gente. Una grande illusione che in realtà sa molto di  propaganda, di becera propaganda governativa che, come si dice, ci vuole far vedere lucciole per lanterne.

Qualche cosa però c'è. Qualcosa che andrà a influire positivamente sulle economie europee e quindi anche sull'economia italiana. Ma sono fattori internazionale e non certo il risultato di accorte nostrane politiche di pianificazione e programmazione:  la diminuzione del costo del petrolio, l'operazione della BCE che aumenta la disponibilità di valuta e, il più favorevole cambio Euro/Dollaro.

Gli uimini di governo a tutti i livelli si fanno l'occhiolino e si scambiano pacche sulle spalle come per dire all'opinione pubblica e quindi agli elettori che si esprimeranno nelle prossime  regionali di maggio "vedete che ce l'abbiamo fatta" e quindi " ora dateci il vostro consenso". Ma non è così. La distanza tra percezione della realtà e la stessa realtà oggettiva è incommensurabile. Siamo rimasti nel campo delle previsioni, che, come esperienza insegna, all'atto della verifica fattuale saranno regolarmente smentite. 

Ci raccontano, ancora una volta - e qui il futuro e d'obbligo -  della presenza di segnali che indicano come la grande crisi stia sul punto di terminare, che c'è una inversione di tendenza, che il PIL risalirà, che la ricchezza nazionale aumenterà e che gli italiani godranno in prospettiva di tempi migliori. Io, personalmente non ci credo. Non me la contano giusta, A parte i suddetti fattori internazionali, nulla è cambiato. La crisi prosegue, devastante. E proseguirà. La sceneggiata, che ha appena avuto inizio, è stata vergognosamente orchestrata in vista del prossimo match elettorale. Solo che tutto è condotto come quel  gioco fatto dai nostri bambini dove alla fine qualcuno urla, tra la felicità dei partecipanti, "tana liberatuttiii !!"

****************************************************
C'è un altro post che ti potrebbe interessare. Se vuoi leggerlo clicca qui.