8 giu 2015

STRONZI PER SEMPRE

L'apice, l'onore più grande, è sentirsi chiamare stronzo di prima categoria. È un segno di successo. Indica che siamo destinati a primeggiare su tutti gli altri.


"Uno stronzo è per sempre" e in certi casi tale considerazione risulta così veritiera che, anche se pochi ne parlano, tutti la pensano. In molti questa caratteristica si manifesta con continuità, è peculiare  alla loro ragion d'essere e li accompagna indissolubilmmente per tutta la vita."Che tu cammini e ti muova, siedi e aspetti, prima o poi uno stronzo lo incontri", diceva il comico Paolo Rossi ed aveva ragione: insieme alla morte, è una delle poche certezze dell'esistenza.

Quello che sorprende è come nella maggior parte dei casi le persone di cui stiamo parlando scelgano volontariamente, e soprattutto scientemente, di entrare a far parte della omonima categoria. Gli stronzi seriali, al contrario degli stronzi occasionali sono dunque volontari. E come tutti i volontari che si offrono per missioni impossibili sono, nel loro campo, i più preparati e capaci. I più pronti ad agire stronzamente con naturalezza. La loro manifesta superiorità nell'utilizzare le più raffinate tecniche di stronzaggine li fa sentire al di sopra del resto dell'umanità. Insomma sono dei veri campioni. 

Essere uno stronzo compulsivo significa reiterare comportamenti e modi di fare tali da indurre negli altri una reazione di disgusto e di allontanamento. Soprattutto significa ritenersi unico depositario di speciali privilegi sui quali esercitare un diritto indiscusso e di considerare le iniziative altrui subordinate al proprio punto di vista morale. E'una sindrome caratterizzata dal disprezzo patologico per le regole e per le leggi, dalla incapacità di assumersi responsabilità e dalla mancanza di un qualsiasi senso di appartenenza alla società dei comuni mortali. Anzi, c'è da dire che, se anche ogni stronzo è diverso dagli altri, purtuttavia tra di loro tira sempre un'aria di famiglia e si riconoscono vicendevolmente simili.

"Tanto ho le spalle coprte" pensano gli stronzi seriali certi della connivenza dei loro simili mentre nella pratica si comportano adottando con arroganza il motto "lei non sa chi sono io". Purtroppo siamo circondati e spesso comandati da stronzi soprattutto nel campo della politica e dell'economia. Molti politici di rilevanza, molti manager pubblici sono stronzi conclamati e sono stati messi ai vertici non perché sono competenti, ma solamente perchè posseggono all'ennesima potenza questa caratteristica .

"Si nun sò stronzi nun li volemo" dice un vecchio detto romanesco al quale fa da contrappunto il più attuale "se magnamo Roma", impegno programmatico esposto da quelli di "Mafia Capitale". A ognuno il suo. Già, il pasticciaccio realisticamente battezzato "Mafia Capitale" che ha imperversato per decenni in tutti i livelli dell'amministrazione capitolina. Più o meno ci hanno mangiato tutti e tutti ne hanno subito le conseguenze, dai vertici della municipalità fino ai vigili di quartiere che operano nel terrore di fermare un qualche rampollo di famiglia altolocata che sfreccia stronzamente col suo potente SUV per le vie di Roma.

Tutto ciò è un plastico esempio di cosa diventa nella realtà la gestione di un territorio dove i posti chiave sono tutti occupati da stronzi seriali. A Roma questa situazione era ormai diventata "storia comune" ed era nota a tutti e tutti, chi più e chi meno, c'erano dentro. Senonchè un bel giorno un certo "tintinnar di manette" ha cominciato a risuonare nei palazzi della "Roma bene".

Ma non basta, l'iniziativa degli uomini dell'arma non è sufficiente, non dà completa soddisfazione. L'unica vera difesa contro questi stronzi che hanno imperversato nella nostra città è quella di evitarli il più possibile. Inutile tentare di cambiarli, di redimerli, di fargli prendere coscienza. Non resta che scacciarli o meglio schiacciarli, avendo cura di pulir bene le scarpe dopo.


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