5 gen 2015

VIL RAZZA DANNATA


È semplice rendere le cose complicate, ma è complicato renderle semplici.

Complicatori, vil razza dannata. No, non sono gli appartenenti ad una setta segreta o inconsuete figure professionali, sono invece comuni individui che possiamo incontrare in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo e capita di incappare in costoro soprattutto quando cerchiamo di risolvere i soliti problemi del nostro vivere quotidiano. Nessuno li ha incaricati di ricoprire questo ruolo ma essi, quasi investiti da un mandato divino, ritengono indispensabile svolgere il loro compito all'intero delle umane vicende. 

Ogni imbecille, basta che ne abbia voglia, può ingarbugliare le cose che abbiamo in programma di fare e crea, inventa complicazioni burocratiche, complicazioni di carattere pratico, complicazioni normative e legali. Questo imbecille non è inibito da quel sentimento che gli anglosassoni chiamano "self-consciousness" (coscienza di sè) ma col sorriso sulle labbra, come se compisse la cosa più naturale del mondo si materializzerà al tuo cospetto per scatafasciare i tuoi piani, distruggere la tua pace, complicarti la vita ed il lavoro, farti perdere denaro, tempo, buonumore, appetito, prooduttività, così, incoscientemente, senza malizia, senza rimorso e senza ragione. Imbecillemente. 

Chi è costui se non una macchina complicata e ingegnosa per trasformare, con sapienza infinita, un buon bicchiere di vino in un bicchiere di orina? Purtroppo quello che chiamiamo la modernizzazione della vita, non è che una continua e sempre più grande complicazione demoniaca. Le parole complicate degli psichiatri, quelle dei giuristi, e ancor di più quelle dei politici e dei medici in genere, hanno la funzione di non fare entrare facilmente gli altri nel loro mondo, ed è risaputo che buona parte del loro potere passa per la scarsa comprensibilità delle parole che usano e del recondito significato che rivestono.

Il numero di complicatori in circolazione è constantemente sottovalutato Questi acclarati mentecatti sono dappertutto e maggiormrnte li ritrovi dietro uno sportello pubblico o dietro una scrivania e se ti ritrovi a chiedere un qualcosa ad una banca, prenotare una visita medica, pagare una bolletta, fare una semplice raccomandata alla posta, pagare una multa e cosivvia ecco che compaiono loro, i complicatori, che, in questo caso ormai con il coltello dalla parte del manico, esplicano tutto il loro mefitico potere. Complicare è facile, semplificare è difficile. Per complicare basta aggiungere, tutto quello che si vuole: colori, forme, azioni, decorazioni, personaggi, ambienti, cose e soprattutto invocare regole perloppiù sconosciute all'ingenuo richiedente. Tutti sono capaci di complicare. Pochi sono capaci di semplificare.

Ogni semplificatore può diventare un complicatore. Le persone ragionevoli hanno difficoltà a concepire ed a comprendere un tale comportamento. Quando abbiamo a che fare con un individuo che si procura un guadagno causando a noi una perdita siamo incappati in un delinquente, quando un individuo realizza un'azione il cui risultato è una perdita per lui ed un guadagno per noi abbiamo a che fare con uno sprovveduto, quando invece un individuo realizza un'azione dalla quale entrambe le parli traggono vantaggio si tratta di una persona intelligente. Questi casi capitano di continuo ma non rappresentano la totalità, il complicatore, spacciandosi per un semplificatore, appartiene ad una particolare categoria antropologica, infatti, stupidamente causa un danno ad altri senza nel contempo realizzare alcun vantaggio per sé od addirittura subendo una perdita.

Il potere politico, economico o burocratico accresca il potenziale nocivo del complicatore - Il complicatore vi perseguiterà senza ragione, senza un piano preciso, nei tempi e nei luoghi più improbabili e più impensabili. Questi individui ereditano notevoli dosi del gene della complicazione e grazie a tale eredità appartengono, sin dalla nascita, all'élite del loro gruppo. In particolare la loro pericolosità è direttamente proporzionale al livello di potere e di autorità che occupano nella società. Tra burocrati, generali, politici, alti prelati e capi di stato si ritrova la più alta percentuale di individui fondamentalmente classificati come complicatori la cui capacità di danneggiare il prossimo è pericolosamente accresciuta dalla posizione di potere che occupano. 

Il complicatore è il tipo di persona più pericoloso che esista - Se vuoi rovinarti la vita o rendere impossibile l'esecuzione di un progetto è sufficIente che il tuo percorso fattuale incroci uno di costoro. Nessuno sa, capisce o può spiegare perché quella assurda creatura fa quello che fa, non c'è spiegazione, o meglio, c'è una sola spiegazione: la persona in questione è un membro del gruppo sociologico dei complicatori. Questo gruppo è molto più potente della mafia o della camorra anche se è un gruppo non organizzato, non facente parte di alcun ordinamento, che non ha capo, né presidente, né statuto, ma che riesce tuttavia ad operare in perfetta sintonia come se fosse guidato da una mano invisibile, in modo tale che le attività di ciascun membro contribuiscono potentemente a rafforzare ed amplificare l'efficacia della attività di tutti gli altri membri.

Ragionevoli difese. Quando si acquista consapevolezza delle iniziative messe in atto da tali individui non si riesce ad organizzare una difesa ragionevole, perché queste iniziative sono sprovviste di una qualsiasi struttura razionale. Non c'è scampo, non esiste via di fuga: occorre prendere atto della situazione che incombe, occorre rassegnarsi e ricercare con i propri comportamenti il minor danno possibile. A volte mi chiedo se il senso di frustrazione e d'impotenza che ne conseguono siano del tutto o parzialmente evitabili e penso che il modo migliore per cercare di non cadere in queste trappole è quello di eluderle il più possibile. Sottraiamci quindi alla perfida azione di questi individui perchè in fondo in fondo nessuna di queste circostanze è poi tanto grossa o complicata da non potervi sfuggire.

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