8 set 2015

GLI STRAFATTI DI "PROFUGOLAND" E DINTORNI

NELLA FOTO: DESTINAZIONE ITALIA -  UNA SOSTA NEL SAHARA

Abakaliki, Nigeria, Agosto 2015. Improbabile traduzione swahili-romanesco di un colloquio tra abitanti.
  • Me so rotto. Ste capanne de paja, nun c’è ‘n cazzo da magnà, nun se batte chiodo….namo via. 
  • E indove vuoi annà? 
  • In Italia. Lì se magna, se scopa e te danno tutto, la casa, er cesso, l’acqua, la luce, nun se paga ‘n cazzo e sti stronzi so puro contenti…. 
  • Anvedi, annamo! 
  • Aspetta, me metto l’infradito che c’è da camminà….. 

Un brillante risultato per i governi dell’Africa subsahariana.
Nei paesi dell’Africa Subsahariana il problema del sovraffollamento carcerario ha raggiunto notevoli dimensioni. La questione è stata risolta con l’aiuto degli scafisti libici che si sono impegnati a trasportare in Italia i reclusi in sovrannumero. Unico obbligo per i rei - pena l'immediato ritorno alle patrie galere - non portare documenti di riconoscimento ne rivelare mai la propria vera identità. Non si sa mai, all'arrivo potrebbero anche essere scambiati per suore di carità!


Un chiaro obbiettivo, una strategia vincente.
L’esodo dei barconi verso l’Italia è il primo atto del disegno imperialista di conquista dell’occidente da parte dell’Islam. Le decine di migliaia di persone sbarcate in Italia pronte a sparpagliarsi ovunque senza identificazione rappresentano un pericolo reale. I falsi moralismi e il buonismo deteriore sono solo il via libera dato all’I.S. per la jihiad europea. Se rimaniamo a guardare ben presto l’islam la farà da padrone e non si potrà mai più tornare indietro. Altro che integrazione. 


Dalle sabbie del Sahara alle nebbie del nord.
Un salto nel buio. Da un mondo cristallizzato in antiche regole tribali ad una incomprensibile società postindustriale. Un cambiamento antropologico che nella maggioranza dei casi non riesce. Non esiste la possibilità di una reale integrazione e si riformano gli ambienti di provenienza. Nascono tante piccole patrie, sempre più distanti dal contesto ospitante. Spesso ciò che offre il destino è l’inferno del caporalato, la criminalità organizzata, la pubblica carità. Per la collettività che li ospita un peso economico, un generale e diffuso regresso sociale, una passo indietro per la sicurezza di tutti. 


La lobby dei migranti
Dietro c’è un gigantesco giro d’affari che fa impallidire perfino quello della droga. Guadagni per tutti. A scafisti e “passeurs” per il viaggio, ad agricoltori e industriali per la mano d’opera a basso costo, alle le varie ONLUS e similari per i contributi statali, all’indotto per i di nuovi alloggi e le infrastrutture, ai politici per il ricco bacino di voti. Nel frattempo i “poteri forti”, confindustria, banche e il il vaticano spargono buonismo e compassione a piene mani. L’italia riparte, la crisi sta finendo e vuoi vedere che….. alla fine sarà tutto merito dei migranti? Bah! Sorridete, sorridete, I nuovi schiavi del 21° secolo sono arrivati!

Esodo di popoli e di virus.
Per i migranti subsahariani esiste un grave problema di' igiene. Non è una novità che  siano portatori di patologie infettive e che si rischi una emergenza sanitaria. Anche la croce rossa italiana ha detto che spesso sono malati. Scabbia, Tbc sono tornate assieme ad  alcuni casi di lebbra e di febbre del Nilo. Ma il  "volemose bene" impera e nascondiamo la testa nella sabbia come gli struzzi. C'è di mezzo anche il "business" e questo fa capire il silenzio delle autorità in proposito.