26 mar 2015

UNLIMITED ACCESS

Possono contare su milioni di dollari, un flusso ininterrotto di denaro, spesso sporco del sangue dei migranti morti durante la traversata del Canale di Sicilia e armi a volontà.


"Domani il Corano a Roma come a Parigi" ci mandano a dire. E c'è da crederci. Sono loro, l'Islam autentico e verace. Macchè moderati, semi- moderati, dissidenti, occidentalizzati e cosi via. Tutto fumo negli occhi. L'unica e autentica realtà islamica è l'ISIS, lo Stato Islamico. E si accingono a invaderci. Noi per primi e poi gli altri paesi europei.

In Libia molte cose sono cambiate e il contrasto  armato tra varie fazioni in lotta prepara il terreno all'avanzata degli uomini dell' Islamic State che sono vicini a prendere il controllo dell'intero paese. Il traffico di barconi  verso la sicilia, già controllato dai noti mercanti di uomini,  è ormai gestito da questi terroristi che ne fanno arma di ricatto contro le istituzioni italiane. Non per niente Gheddafi , in una delle sue ultime interviste l'aveva previsto: in mancanza di un governo stabile,  i terroristi conquisteranno il Nord Africa  e il Mediterraneo diventerà un mare di caos.

L'Italia, per la sua valenza simbolica di epicentro della cristianità è un potenziale obiettivo di attacchi terroristici e con i viaggi della speranza i terroristi dell'ISIS possono facilmente raggiungere le nostre coste. In proposito l'Aise (Agenzia Informazioni e Sicurezza Esterna) con una sua informativa metteva in rilievo come già fin dallo scorso luglio una cellula di cinque combattenti dell'ISIS, europei di origine tunisina e canadese, avessero lasciato la Siria per raggiungere il nostro paese con  obiettivo Vaticano.

Nei "centri di detenzione" e nei "centri di smistamento" libici si ammassano migliaia di clandestini, in condizioni igienico sanitarie spaventose decisi, prima o poi, a salpare per  la terra promessa, ovvero l'Italia. Non sanno più dove metterli: Sudanesi, Nigeriani, quelli del Gambia, Somali, Eritrei, ecc. Mezza Africa spetta pazientemente di prendere il posto di quelli che sono riusciti a passare. Tra questi luoghi e l'Italia ci sono circa 500 chilometri, come tra Milano e Roma. In una notte sono da noi. E con loro le bandiere nere che oggi sventolano a Sirte ed in altre città della Libia.

L'incubo è alle porte. Se le premesse sono queste, saremo le prime vittime, avremo milioni di immigrati illegali e i terroristi avranno vita facile nel saltare da Tripoli verso Lampedusa e la Sicilia. La situazione è grave per tutto l'Occidente e tutto il Mediterraneo. In questo contesto, che richiede interventi rapidi e forti, non si capisce fino a che punto possano aver successo le iniziative diplomatiche tanto auspicate dal nostro governo. Con gli uomini del Islamic State  non esiste compromesso. Loro stessi non credono dialogo. Pensano solo a combattere e ad uccidere, uccidere ed uccidere.

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