20 giu 2015

"STREET SLEEPERS" ED ALTRO



Anche quest'anno ci siamo arrivati. Domani arriva l'estate meteorologica. Che bella stagione,  è piacevole stare all'aria aperta,  passeggiare per le strade e le vie cittadine. Ed è quello che faccio spesso. Però non manco di registrare come anno dopo anno il tessuto urbano di questa città di mare si degradi progressivamente. Inarrestabilmente. La prima impressione è che c'è in giro una quantità di persone che non sanno certo cosa fare delle loro giornate tranne bighellonare senza senso. Pizzerie e pub strapieni, grandi bevute all'aria aperta, branchi di giovinastri in perenne trasferta su auto e moto da un capo all'altro della città. Cartacce, sporcizia, rifiuti non raccolti, bottiglie vuote e vetri rotti dappertutto.  Individui dall'aria poco raccomandabile che si aggirano fino a tarda ora. A volte le tracce di qualche esercizio commerciale, qualche edicola che (molto misteriosamente?!?) durante la notte ha preso fuoco.

Tuttavia alcune figure di questo mondo alternativo si conoscono bene e sono come una presenza continua, costante e prevedibile. Per esempio:
I qestuanti. Dietro queste figure si intravede il racket organizzato. Vestiti di stracci, tali da destare compassione,  sono ovunque. Taluni hanno un posto fisso davanti alle chiese e davanti ai supermarket (ho notato che ultimamente hanno conquistato il presidio fisso anche davanti alle farmacie principali), spesso sono donne con  bambini emaciati tra le braccia che dormono continuamente (impossibile per un neonato dormire continuativamente e penso che a volte siano sotto sonnifero o anche drogati). Talaltri, molto spesso uomini (punkabbestia), accucciati tra cani pidocchiosi che tentano la questua con un approccio animalista. Ci sono poi gli itineranti che fermano le persone a volte perentoriamente chiedendo solitamente un euro o i soldi per un caffè. Seguono altri  portatori di vistose malformazioni fisiche  (ne ho visti alcuni senza una gamba esibire come un vessillo il loro moncherino) che tentano di impietosire i passanti  e gli (finti o veri non si sa) affamati che, sempre vestiti in maniera miserevole, chiedono soldi per poter mangiare qualcosa. 
I lavavetro. Credevamo fossero spariti e invece sono tornati prepotentemente alla ribalta. Non ti puoi fermare  con la macchina ad un semaforo o ad una fila che il tuo vetropulitore personale si avventa sul parabrezza e gli da sotto con spugna e detersivo. Ovviamente con o senza il tuo consenso chiedendo alla fine una libera offerta. Poi, compiuta l'opera, si congeda con un gesto di saluto e con un deferente "grazie dottò" (chi lo sa perchè siamo tutti dottori, mai eccellenza, grandufficiale , illustrissimo o più semplicemente signore).
Gli "street sleepers". E' diventata una cosa strana passeggiare nelle ore notturne. Sembra di passeggiare in un grande dormitorio. Come a New Delhi o a Bombay dove un gran numero di persone vive e dorme sui marciapiedi. Adesso poi, con la bella stagione, il numero di coloro che hanno deciso di passare la notte sotto le stelle   è aumentato a dismisura. Ovunque, sulle panchine pubbliche, negli anfratti dei portoni, nei mezzanini delle metropolitane, nei sottoscala la notte c'è gente che dorme. Coperta di cartone, su giacigli di fortuna, speso tra bottiglie vuote di birra o cartoni di vino. I giardini pubblici con fontane e fontanelle sono postazioni privilegiate e nei loro dintorni ogni panchina e ogni spazio verde è occupata fino a tarda mattinata dal suo street sleeper.  Guai portarci i bambini a giocare a pallone o i cani a scorrazzare, si rischiano reazioni anche violente.
I "writers". Una categoria a parte sono poi quelli che di notte, complice l'oscurità, passano il tempo a imbrattare le mura delle case private e i manufatti pubblici come cartelloni, segnaletica, fermate degli autobus e finanche le auto posteggiate. Le scritte dei questi imbecilli sono le più varie ma, tanto per rendere pubblico il loro Q.I. non mancano mai le scritte "Fuck you" col disegno del membro maschile. Ma chi glielo fa fare, mi domando, di perdere tempo e denaro (le bombolette di spray di vernice non sono certo economiche) a imbrattare la città? Che vantaggio ne traggono? Che scopo ha questa attività? Ho l'impressione che sia mera manifestazione di idiozia conclamata.
La mafia del litorale. progressivamente si è infiltrata da sud e pian piano ha conquistato spiagge e stabilimenti. Il risultato è quello di una quantità sterminata di baracche e baracchette sulla spiaggia che prosperano malamente affittando sdraio, ombrelloni, e con servizi di pseudo-bar dalla dubbia igienicità. Senza dimenticare la teoria infinita di venditori rompicoglioni (quasi tutti di colore, chissà da dove provengono) da spiaggia che vendono di tutto dall'abbigliamento agli occhiali da sole, dai monili-pacottaglia  al "cocco fresco!!!!", eccetera eccetera. E poi gli agopunturisti e i "tattonists" che pretendono di perforare e  istoriare con scarse garanzie igienico sanitari la pelle dei bagnanti e, per finire, le massaggiatrici estemporanee cinesi con tutto il loro corredo di unguenti puzzolenti.
I "traffic light sellers". Il semaforo diventa rosso, vi fermate. Ma lontana l'idea di rilassarvi, una torma di venditori improvvisati vi vuole vendere qualcosa. Giornali, accendini, salviette, fazzoletti di carta, articoli vari. Ci mancava. Il semaforo come inteso come suk arabo dove si vende di tutto e di più. E, spesso, sotto lo sguardo disinteressato di annoiati agenti della polizia locale.
I mazzolatori. Una categoria interessante. Sono coloro che, in bande organizzate e strutturate gerarchicamente, si aggirano a tarda notte, direi tra le due e le quattro di mattina, spaccando con pesanti mazze ferrate soprattutto le panchine pubbliche senza disdegnare altre attrezzature pubbliche come giochi per bambini, lampioni, vetrine e così via. E forse non girano solo armati con mazze ferrate. Ho notato infatti non pochi cartelli stradali (segnaletica importantissima per la circolazione delle auto) semidistrutti  e con trecce evidenti di proiettili di armi da fuoco. 
Insomma, questa è Ostia, il prestigioso mare di Roma Capitale. Città che ha avuto un fortissimo sviluppo sociale e culturale negli anni '30 ma che dai fasti passati oggigiorno è in progressiva evoluzione verso il degrado più assoluto. Ostia come Lagos, una ipotesi da far tremare i polsi ma possibile.  Insistiamo così che forse ci arriviamo.

************************************************
C'è un altro post che ti potrebbe interessare. Se vuoi leggerlo clicca qui